lunedì 23 dicembre 2019

Un'impresa sportiva

E' stata solo una partita di calcio. Ma in campo, oltre al pallone, si è visto il cuore di undici uomini che hanno dato l'anima. E' stato solo un pareggio. Ma vale più di mille vittorie. E' difficile, davvero difficile racchiudere in poche righe le emozioni vissute ieri pomeriggio. Si recuperava il match della Terza Giornata contro il Santopadre, e la lista degli indisponibili era infinita. Oltre all'impossibilità di schierare i nuovi acquisti, oltre all'allora squalificato Celenza, oltre al nostro capitano Adinolfi che era stato sostituito nello primo spezzone di gara giocato ad ottobre, oltre agli infortunati di lunga data Davide Fiorentini e Francesco Malizia, mancavano per problemi fisici Emiliano Rossi, Fabio Giovannone, Yari Bucciarelli e Alessandro Santodonato. E come se non bastasse, la lista con il passare delle ore si allungava incredibilmente ancora di più, con Maurizio Graziosi bloccato in Irpinia dal maltempo, Piergiorgio Carlini alle prese con un piede nero, Giuseppe Ungaro in partenza per Milano e i protagonisti dell'ultimo match, Alex e Cristian Recine bloccati dalla febbre.

Al ritrovo, quasi ci veniva da ridere, domandandoci se saremo riusciti ad arrivare ad undici. Ce l'avremo fatta, ma soltanto schierando in campo il nostro mister Maliziola e a centrocampo il nostro portiere Ciocca. Sembrava un'armata brancaleone quella che ieri, alle 15:15, si è messa in macchina per raggiungere lo splendido impianto del Lino De Santis di Arce. Ad attenderci ci sarebbe stato il temutissimo Santopadre, la seconda in classifica, una delle corazzate del girone e che non si nasconde affatto nel dichiarare di puntare senza se e senza ma alla vittoria del campionato.

Arriviamo al campo quasi con la paura di essersi perso qualcuno per strada; davvero, non ce lo saremo potuti permettere. Per la prima volta il presidente decide di non restare in campo; vuole assistere il match con il nostro primo, sparuto ma rumorosissimo, gruppo di sostenitori della squadra. Sugli spalti, per la prima volta, c'è anche la redazione di Pallone Ciociaro a seguirci; “ed è davvero un peccato che siano venuti proprio oggi pensavo”. Mai pensiero fu più sbagliato.

Per la cronaca ci sarà tempo, più tardi, con un articolo apposito. Per ora vi basti sapere che gli undici scesi in campo non avevano nessun giocatore, in panchina, pronto a sostituirlo. Potevano contare solamente sulla propria testa, le proprie gambe e il proprio cuore. Undici giocatori, undici uomini, che l'hanno ribaltata nel giro di tre minuti, hanno sofferto, hanno subito la controrimonta degli avversari. E quando tutto sembrava perduto, quando la benzina sembrava ormai finita, quando tutti noi avremmo potuto ben accontentarci di una prestazione già di per sé straordinaria, di una partita giocata in modo stoico, di un match che abbiamo tenuto in vita fino al novantesimo... abbiamo detto no. Abbiamo deciso di non accontentarci di una onorevole sconfitta, abbiamo deciso di tirare fuori l'anima e di trasformare un tranquillo pomeriggio di inizio inverno in una giornata che non dimenticheremo mai.

Il pareggio, arrivato al novantatreesimo, racchiude la forza, lo spirito di sacrificio, l'orgoglio di questa squadra. L'Omnia Ceccano è di più di una semplice squadra. E' una famiglia.

Gli uomini che fecero l'impresa rispondono ai nomi di:
Gronni Stefano
Maura Mariano
Farallo Stefano
Uberti Alessandro
Bruni Diego
Maliziola Domenico
De Luca Francesco
Fiorletta Mario
Ciocca Riccardo
Bruni Antonio
Carlini Mariano

e dalla panchina, a darci coraggio, il nostro capitano prestato a mister Alfonso Adinolfi, insieme agli insostituibili e preziosi Luigi Del Brocco e Fernando Uberti.

Queste emozioni, valgono una stagione intera.

Grazie ragazzi.




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