domenica 22 maggio 2022

Omnia Ceccano - Fumone 0 - 0 (3-2 dcr)

Dopo centoventi minuti di sudore e undici rigori calciati a occhi chiusi non è semplice caricarsi la squadra sulle spalle, legare il destino dei propri compagni al proprio e prendersi la responsabilità di quello che accadrà. Possiamo solamente immaginare quanto potesse pesare quel pallone mentre lo si portava con le proprie mani sul dischetto, così come abbiamo solamente intuito, vivendoli anche noi in silenzio accanto a lui, quanto lunghi fossero quegli attimi di attesa prima del fischio. No, la paura non era quella "di essere giudicati come giocatore" come cantava un tal Francesco; doptutto siamo in Terza Categoria, e che diamine! Il terrore, piuttosto, era quello di regalare un grandissimo dispiacere a coloro che, ormai, si considera la propria famiglia. Tutto questo pensava Mirko, tutto questo un attimo prima di prendere quella rincorsa, di fare quell'ultimo respiro, di concedere un ultimo sguardo al portiere, a quella porta che in fondo in fondo così grande non è, a quel pallone che si avvicina sempre di più, a quella zolla che deve fare d'appoggio, a quello scarpino che deve tirare... e poi gol. Gol. Si, gol! Neanche il tempo di capirlo e la maglia si è sfilata, si corre verso chi contemporaneamente ti rincorre, si cerca tra il pubblico la persona amata, ci si abbraccia, si urla di gioia, e in alcuni casi si, si piange. E poi si canta, si canta tanto! E ci si consola, perché c'è anche l'altra faccia della medaglia, quella di chi invece vede il mondo crollargli addosso e si dispera, e contemporaneamente ancora un po' spera, invano, che ci sia un appigglio per tornare indietro e rimettere le cose a posto ad un attimo prima di quel gol. E' il bello e il brutto del calcio, non altro che una metafora della vita, che si ripete innumerevoli volte su centinaia e migliaia campi ogni domenica. Una storia che si ripete anche qui, nella più provinciale e denigrate delle categorie, e che sabato ha deciso per la prima volta di premiarci, restituendoci una gioia immensa che ci ripaga di tanti sacrifici.




Per la partita più importante della propria storia l'Omnia si riappropria della propria guida in panchina Maliziola e del proprio capitano in campo Alex Recine, di ritorno dalla soffertissima squalifica di due giornate. L'atmosfera che si respira in un Montorli addobbato a festa dinanzi ad un pubblico numerosissimo è caldissima, come caldissima è la temperatura praticamente estiva che preannuncia una gara di sudore e fatica. Il match, come prevedibile, è tiratissimo ma avaro di occasioni come nei due precedenti confronti tra Omnia e Fumone, entrambi terminati a reti bianche. Dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio e nessuna occasione di rilievo, con il Fumone leggermente più intraprendente nel finale, il secondo tempo è di marca chiaramente ceccanese. L'Omnia, difatti, prende il controllo del centrocampo e crea le occasioni migliori come con Buono intorno al 70', quando si ritrova a tu per tu con Marcoccia prima di tentare un pallonetto troppo lungo. Il Fumone ben presto corre ai ripari, dà il via alla girandola delle sostituzioni e lascia correre un brivido sulla schiena dei sostenitori biancoblù quando va in gol con Cretaro la cui posizione, però, era nettamente in fuorigioco. Nei supplementari, il caldo, la stanchezza e la tensione accumulata fanno saltare un po' tutti gli schemi e innervorsire la partita (rimasta comunque sempre corretta). E' sempre l'Omnia ad avere la maggior parte delle occasioni, con Pirri prima e Ferretti poi, ma è tra i piedi di Frasca che il Fumone avrebbe l'occasione di segnare a pochi minuti dalla fine il gol della beffa. Non sono bastati dunque neanche centoventi minuti per assistere ad un gol tra Omnia Ceccano e Fumone; e tra l'angoscia e il timore di tutti, è stata così la lotteria dei rigori a decidere la squadra campione. Parte male l'Omnia, che sbaglia con Alessio Ciotoli, ma pareggia subito il conto nella seconda tornata grazie alla parata di Alaini e al gol di Damiano Buono. Dopo il terzo rigore segnato da entrambi, e in particolare per noi da un Reffe che dimostra grande personalità, accade l'incredibile: parata di Alaini, errore di Pizzuti, tiro alto del quinto rigorista del Fumone e infine tiro decisivo steccato da Cristian Recine. Un saliscendi di emozioni che dalla gioia ci fanno in pochi istanti precipitare alla disperazione e viceversa. Si va così ad oltranza, dove a seguito dell'ennesimo errore del Fumone è il nostro Mirco Roma a porre fine all'agonia e portarci in paradiso. L'Omnia è campione!

TABELLINO
Alaini Aleandro
Ciotoli Alessio
Recine Alex
Sacchi Andrea
Ferretti Matteo (sost 80' Pizzuti Andrea)
Roma Mirco
Reffe Manuele
Lombardi Andrea
Buono Damiano
Pirri Alessandro
Recine Cristian

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