Una partita dai mille significati, in cui il risultato sportivo va per forza di cose in secondo piano e in cui a vincere è stato il messaggio di integrazione e inclusione che solo lo sport riesce a rappresentare in modo così forte e spontaneo. Soprattutto, ha vinto la voglia di confrontarsi, di mettersi in gioco e di divertirsi. Dopo la toccante cerimonia degli inni, l'emozione viene messa ben presto da parte e il match si presenta, un po' inaspettatamente, più equilibrato, combattuto e avvincente del previsto. L'equilibrio regge fino alla mezz'ora, quando il Kuwait passa in vantaggio approfittando di una equivocabile, ma regolare, situazione sulla linea del fuorigioco. Il gol dà coraggio alla kuwaitiane, che alzano il baricentro e trovano altri due gol fino al duplice fischio. Nella ripresa l'Omnia torna in campo più determinata che mai e sugli sviluppi di un calcio d'angolo è Chiara Spinelli a realizzare, di testa, una prima storica rete. La partita improvvisamente si riaccende: le nostre ragazze ci credono e provano ad insistere alla ricerca di un nuovo gol, ma il Kuwait è sempre pericoloso e serve un vero e proprio miracolo del nostro portiere a salvare il risultato. L'impressione che l'Omnia Ceccano possa riaprire la partita si rivela azzeccata quando prima Katia Pompilio e poi Ramona Collalti mettono a segno le reti che portano il risultato su uno straordinario 3 a 3. Nell'ultimo quarto d'ora, tuttavia, la fisiologica migliore condizione atletica del Kuwait ha la meglio, fissando il risultato sul definitivo 3 a 5. Un risultato che ci riempie d'orgoglio e di entusiasmo per un'avventura, quella del settore femminile, che non poteva partire sotto i migliori auspici.
Bravissime ragazze!
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